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Il bianco estende lo spazio? E’ falso!

La nostra sede con il tetto in legno e i muri in pietra

Il bianco estende lo spazio? E’ falso!

Spesso mi viene fatta questa domanda quando qualcuno deve ristrutturare un immobile, specie se ci si trova in un edificio storico:

Se io nella ristrutturazione lascio una parete in pietra e il soffitto originale in legno a vista, avrò una sensazione di “riduzione” dello spazio interno? Diventerà cupo?

Questo è un dubbio che sorge spesso in chi si trovi a ristrutturare una casa che porti con se una storia più lunga di qualche decina d’anni, tuttavia ci da anche l’occasione per ragionare su un principio che è sempre valido per qualsiasi ristrutturazione. Il tema nasce dal contrasto tra il desiderio che la “storia” dell’edificio venga ben espressa esteticamente (soffitto in legno a vista)  e la convinzione diffusa che il bianco, per la sua assenza di colore, renda gli ambienti percettivamente più estesi, più grandi.

Vi dico subito che questa convinzione è del tutto falsa. Non è così! Il bianco non estende affatto lo spazio.

Per spiegarvelo vi racconterò un aneddoto che mi è capitato personalmente. Nel nostro studio, fino a qualche anno fa, avevamo una sala al piano di sopra che aveva uno straordinario soffitto in legno del seicento, con le travi e il tavolato originali dell’epoca della costruzione. Lo avevamo lasciato esposto perché, insieme ai muri in pietra e mattoni lasciati privi di intonaco, creavano uno interessante contrasto con gli altri elementi dell’ambiente costituiti da materiali contemporanei come vetro, superfici murarie lisce e smaltate, impianti tecnologici parzialmente a vista.

La nostra sede con il tetto in legno e i muri in pietra

Per un motivo che sarebbe inutile raccontarvi, qualche anno dopo, siamo stati costretti a “coprire” questo bellissimo soffitto con un controsoffitto piano, che abbiamo realizzato in cartongesso bianco, per non inserire un nuovo colore nello spazio.

Ebbene, il primo giorno di riapertura dell’ufficio dopo l’intervento, io e i miei collaboratori, entrando in questa sala per vedere il risultato, ci siamo immediatamente domandatise fosse successo qualcosa”. Naturalmente non era successo nulla di anomalo, tuttavia avevamo tutti la sensazione che la dimensione dello spazio interno fosse ampiamente diminuita, si fosse ridotta.

Questo perchè la superficie bianca orizzontale sopra le nostre teste, in qualche modo “alzava” lo spazio interno, e quindi lo riduceva come estensione.

Che cosa significa tutto questo in termini di percezione?

Significa che un locale interamente tinteggiato di bianco identifica immediatamente i propri confini alla vista e questa “misura” le dimensioni immediatamente non lasciando nulla all’immaginazione.

un loft in città, architettura di interni di Roberto Silvestri

Se in questo stesso spazio noi abbiamo il soffitto di una tinta molto scura (il legno seicentesco), l’ambiente ne risulterà abbassato, “schiacciato” e improvvisamente si allargherà.

E questo non in modo lieve, tutt’altro: in modo molto significativo!

Per questo motivo è assolutamente falso pensare che il bianco dia sempre il risultato di maggior estensione e maggiore luminosità, perché un corretto utilizzo dei colori consente di amplificare o smorzare particolari effetti visivi che noi desideriamo ottenere.


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