Concorso Internazionale
Quinto premio.
Alla base del progetto del waterfront di Deiva marina risiede la volontà di ricostruire una porzione di città attualmente disordinata attraverso un’interpretazione dei segni, degli orientamenti e delle tracce del tessuto urbano retrostante. Dal punto di vista formale, punto centrale del progetto è stata la valorizzazione dell’antico muro delle Ferrovie dello Stato. Questi è stato trattato come una vera e propria emergenza storica degna di essere valorizzata e riutilizzata sul waterfront. Il progetto ha così riconosciuto in questo muraglione la possibilità di trasformazione nell’archetipo delle Mura difensive della città, la più antica forma di waterfront dell’architettura, basando su di esso le proprie scelte progettuale. Per questo è stato lasciato volutamente massiccio e con poche aperture molto concentrate, per mantenerne le caratteristiche di massa e gravità. Da questo muro, proprio come dalle Mura di una città, escono bastioni e protuberanze che si slanciano verso il mare sia con l’interesse per un’”ispezione del territorio” sia come semplici elementi di proiezione verso l’infinito attraverso la massicciata del muro stesso.